giovedì 28 giugno 2018

Commento al Vangelo di Domenica 1 luglio 2018, XIII del TO, anno B



VIETATO NON TOCCARE 


TESTO (Mc 5, 21-24.35b-43)                    

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.



COMMENTO

Cosa ha fatto Gesù? Che significato ha per noi che ne ascoltiamo il racconto dopo 20 secoli? Ancora, a cosa ci provoca? Da ultimo: Quali meraviglie ci vengono annunciate? 

Per prima cosa, Gesù ha ridato vita ad una fanciulla appena morta, la cui età (dodici anni) segnava l’ingresso in un primo riconoscimento di soggettività da parte della legge ebraica. Gesù mostra un potere straordinario sulla vita umana che supera il limite, per lui non invalicabile, della morte corporale.

Secondo: la capacità di ridare la vita ad una fanciulla apre lo sguardo sul potere che può avere Gesù sulle forze della natura, sulle forze che determinano e controllano la vita. Se Gesù è capace di ridestare dal sonno della morte una persona per la preghiera credente e fervente di un uomo, come non potrebbe accadere la medesima cosa anche per un altro, o per tutti gli uomini, e quindi anche per noi!

Di qui l’apertura sulla terza questione: tale annuncio ci provoca, o dovrebbe provocarci alla fede in Cristo Gesù, se non altro alla domanda: “Ma chi era veramente Gesù di Nazareth?” Mi sembra che su questo aspetto passiamo oltre troppo superficialmente. Forse troppo assuefatti a dei racconti di fede pre-stampati e troppo scontati; ma la domanda è forte. Sarà veramente possibile toccando/incontrando Gesù nella fede passare dalla morte alla vita? Una domanda aperta che non dovremmo mai stancarci di formulare sempre di nuovo.

Da ultimo. L’esito finale di tutto questo sembra proprio essere la potenza di un uomo, Gesù di Nazareth, che attraversi questo e altri segni si accredita come Signore assoluto della vita. Lui Signore del mondo, della storia, della morte e della vita, perché ha veramente l’ultima parola sul nostro destino. A condizione che tramite la nostra fede Egli riceva da noi il permesso di toccare ed intrecciare i nostri cammini.