giovedì 10 novembre 2022

La perseveranza frutto dello Spirito

 

Commento al Vangelo della XXXIII domenica del Tempo Ordinario


 

+ Dal Vangelo secondo Luca (21,5-19)

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

 

Commento 

Mentre mi accingo a commentare il vangelo di questa domenica mi giunge la notizia delle scosse di terremoto davanti alla nostra costa adriatica: direi che risuona provvidenziale la messa in guardia di Gesù da tutti i soliti profeti di sventura che dovessero dire in questa, o simili occasioni: “Ecco che il tempo è vicino”, o peggio, che il Signore si è ormai stancato di noi.
Amici cari, se il Signore volesse stancarsi delle malefatte dell’umanità, da un pezzo avrebbe staccato la spina alla nostra storia, o sarebbe ritornato sulla terra con il lancia fiamme! Mentre dunque lasceremo, opportunamente, inascoltati questi tali, dovremmo invece fare attenzione a non far cadere nel nulla il cuore di quest’accorata esortazione.
Per ogni momento della storia il Signore ci promette tramite la presenza del suo Santo Spirito “parola e sapienza” per resistere a qualsiasi assalto del male. Certamente questo mondo prima o poi dovrà passare, essere ricapitolato nel “nuovo cielo” e nella “nuova terra” di cui parla l’Apocalisse (21,1), e questo passaggio non sarà cosa da poco.
Tuttavia, per noi la cosa più urgente è di non essere morti dentro, di essere cioè sempre vivi, perseverando nella comunione dello Spirito di Dio, che è datore di vita … vera.
Allora i nemici del Vangelo potranno anche arrivare a fare del male ai discepoli di Cristo – come di fatto è avvenuto e sta avvenendo in diverse parti del mondo – ma sarà comunque un male temporaneo perché, assicura Gesù, “neppure un capello del vostro capo andrà perduto”.