martedì 6 agosto 2013

Commento Vangelo XVIII Dom TO Anno C. 4 agosto 2013



QUALE INVESTIMENTO?
 


 

TESTO

13 Or uno della folla gli disse: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». 14 Ma Gesù gli rispose: «Uomo, chi mi ha costituito su di voi giudice o spartitore?» 15 Poi disse loro: «State attenti e guardatevi da ogni avarizia; perché non è dall'abbondanza dei beni che uno possiede, che egli ha la sua vita». 16 E disse loro questa parabola:
«La campagna di un uomo ricco fruttò abbondantemente; 17 egli ragionava così, fra sé: "Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti?" E disse: 18 "Questo farò: demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi, vi raccoglierò tutto il mio grano e i miei beni, 19 e dirò all'anima mia: 'Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripòsati, mangia, bevi, divèrtiti'". 20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" 21 Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio».

 

COMMENTO
 

Ecco il pericolo delle ricchezze: la sonnolenza dell’anima che porta alla chiusura dei nostri rapporti con Dio e con i fratelli. Quest’uomo venuto a chiedere giustizia a Gesù è un esempio e un’ammonizione per tutti noi: cerca Gesù non perché interessato a lui ma perché possa dirimere le sue questioni di eredità col fratello con il quale non riesce a dialogare e trovare un accordo.
 

Chi investe nei beni non può investire nelle relazioni interpersonali: o l’uno o l’altro. Non è sotto accusa il denaro ma la logica dell’accumulo , il fatto di ricercare in esso la propria tranquillità e sicurezza impedendo di accumulare il vero tesoro di una profonda intimità con Dio e con i fratelli. 

E noi su cosa investiamo il nostro tempo e le nostre energie mentali e affettive: sui beni materiali pur necessari, o sulle relazioni con Dio e le persone?