domenica 20 maggio 2012

Commento al Vangelo dell'Ascensione, 20 maggio 2012.

VANGELO DI CARNE

TESTO (Mc 16,15-20)

Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.



COMMENTO

Qui in Bénin l’Ascensione è riconosciuta come festa civile e così viene celebrata dalla Chiesa locale il giorno esatto, cioè 40 giorni dopo la Pasqua, che quest’anno cadeva giovedì scorso 17 maggio. Ho avuto l’occasione e la grazia di celebrare la S. Messa di questa festa in un centro per malati mentali nei pressi di Porto Novo, capitale ufficiale e politica del Bénin (la capitale economica è Cotonou). Il commento a questo testo mi viene ispirato dall’esperienza vissuta tra questi fratelli.
Una ventina di anni fa’ un signore beninese di nome Gregoire ha iniziato a sentire una profonda compassione per i tanti malati di patologie mentali che vedeva rovistare tra i rifiuti per poter trovare qualcosa da mangiare. Iniziò a radunarli in una cosa e con l’aiuto di un amico prete iniziò a prendersene cura, lui e sua moglie. Questi malati iniziarono a guarire e molti di essi poterono ritornare a casa guariti, risanati e amati. Nel frattempo grazie all’aiuto di tanti benefattori, monsieur Gregoire cominciò ad aprire altri centri e i malati continuarono ad arrivare. Solo nel centro di Porto Novo, aperto dieci anni fa’, sono passati 10 mila malati e attualmente vi abitano più di 200 persone affette da varie patologie, dalle più croniche alle più leggere. Due medici e tre infermieri, tutti beninesi, vi lavorano stabilmente, più tutto il personale assistente, senza un soldo di sovvenzione statale; ma la Provvidenza, dicono loro, non è mai mancata.
Il problema nel problema è che qui in Bénin i malati mentali sono spesso sospettati di essere degli ‘stregoni’, cioè persone possedute dal maligno e quindi sono marginalizzati o più spesso cacciati dalla famiglia, aggiungendo alla sofferenza psicologica quella ancora più drammatica della solitudine e dell’abbandono.
La signora che mi ha accolto è una delle responsabili del centro, ma anche lei un giorno bussò alla porta del Centro perché malata e disperata; ora è guarita e lavora come responsabile e sorvegliante, e nel frattempo ha abbracciato la fede cristiana e si è fatta battezzare.
La storia di Gregoire è la più bella esegesi del Vangelo di oggi. Lui è un uomo di fede e basta.  Ha scacciato i demoni … dalla testa di chi vedeva demoni dove non c’erano. Ha parlato le lingue di tante etnie, tante quanti sono i centri che ha aperto in diverse regioni del Bénin e della Costa d’Avorio. Ha preso in mano e per mano la vita di tanti essere umani dei quali nessun altro aveva il coraggio di occuparsi. Ha affrontato situazioni umane che altri giudicavano pericolose e perfino demoniache. Ha abbracciato, ha toccato, ha accarezzato la sofferenza di molti, e ha guarito “… mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano”.