giovedì 9 maggio 2024

Più in alto si può

 

Commento al Vangelo della Solennità dell’Ascensione del Signore, anno B -12 maggio 2024


+ Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

 

Commento 

In questa domenica la chiesa cattolica, almeno qui in Italia, celebra la Solennità dell’Ascensione del Signore Gesù. Dalle testimonianze apostoliche riportate dai 4 vangeli e ascoltate in questo tempo di Pasqua abbiamo appreso che Gesù, dopo la sua risurrezione, “si mostrò visibilmente a tutti i discepoli” (Prefazio Ascensione II) per circa 40 giorni, (secondo Atti 1,3) e che poi – e veniamo al vangelo di oggi – “fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio”.
Lasciamoci aiutare dalle parole della liturgia, in particolare dai testi dei 2 prefazi, per cogliere il senso spirituale dell’evento. Si dice nel primo che il Signore Gesù “…non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi sue membra, uniti nella stessa gloria”. Una prima buona notizia. Non siamo stati abbandonati, piuttosto Gesù è andato avanti in avanscoperta per preparaci un posto, come aveva già detto ai discepoli (“Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi” (Gv 14,3). Avverrà una sorta di ricongiungimento familiare tra la sua umanità e la nostra.
Nel secondo Prefazio abbiamo una seconda buona notizia. Si dice che il Signore “…sotto il loro sguardo salì al cielo, perché noi fossimo partecipi della sua vita divina”. Non solo, quindi, Cristo Gesù è andato a prepararci un posto ma già adesso dal cielo ci rende partecipi della sua gioiosa comunione… tramite il dono dello Spirito Santo, e di questo parleremo domenica prossima, solennità di Pentecoste.
Teniamoci strette queste due belle notizie. Abbiamo un posto riservato in prima fila al banchetto del cielo con il Signore, e – secondo - già da ora possiamo pregustare qualche antipasto di questo convito. Ho detto pregustare perché inevitabilmente la vita di questo mondo non è la pienezza e riserva la fatica del pellegrinaggio, con le sue cadute, gli errori di direzione, e soprattutto - se vogliamo rimanere nell’immagine alimentare – le scelte sbagliate, l’aver inseguito le false illusioni dei piaceri del mondo lasciano la bocca amara e il cuore ancora più assetato di felicità. Buon cammino a tutti. Pace e Bene.