venerdì 24 agosto 2018

Commento al Vangelo di Domenica 26 agosto 2018, XXI TO anno B






              La Passione che guida



TESTO  (Gv 6,60-69)

In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». 
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». 
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. 
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».



COMMENTO

In questi giorni si sta concludendo al meeting di Rimini una bellissima mostra dal titolo “Enjoy the game” su alcuni campioni dello sport di straordinari longevità e talento.

Ascoltando la narrazione dei loro sogni e dei loro sacrifici capisci che ancora prima che dei fuoriclasse, essi sono degli uomini che esprimono amore per quello che fanno, impegno, e soprattutto capacità di rinunciare a tanto altro, a tutto quello che non è direttamente finalizzato al loro obiettivo.

Una passione smisurata guida un campione dello sport alla realizzazione del suo desiderio profondo. Una passione smisurata può guidare un qualsiasi uomo a giocare tutta la vita quando intuisce che nel raggiungimento di quel risultato potrebbe risiedere la sua più grande realizzazione umana. Forse si potrebbe sbagliare. Ma forse no.  

In questo capitolo 6 del vangelo di Giovanni Gesù conclude un lungo discorso sulla necessità del pane di vita, della sua stessa vita per avere la vita eterna. La carne non giova a nulla, è lo Spirito che dà la vita. Solo l’amore, in questo caso il fuoco dell’amore divino, lo Spirito Santo, può permettere di superare barriere apparentemente insuperabili, prima fra tutte la morte, la fine di questa vita terrena.

Gesù è l’unico che è disceso dal Cielo, e resta l’unico che per il Cielo può riaprire la via. Ma per percorrere questo itinerario “la carne non giova a nulla”, nessuna realtà di questo mondo può condurre a fare il grande salto. Solo le parole di Cristo sono Spirito, sono vita … “eterna”. 

Ecco allora il nostro grande allenamento: vivere tutte le realtà di questo mondo come secondarie, o se vogliamo come occasione di incontro con il volto di Cristo, con il suo cuore, con la sua stessa Passione, con la sua parola creatrice, che fa ogni cosa dal nulla, e che rigenera ogni cosa dal nulla.

Il cibo del suo corpo, la Santa Eucaristia non è anzitutto carne, ma è Spirito, è passione divina che supera, attraversandoli, qualsiasi sacrificio e prova, necessari per restare ancorati ad un progetto d’amore che non finisca nel breve respiro di un'illusione.