mercoledì 7 giugno 2017

Commento al Vangelo della X Domenica del TO, 11 giugno 2017



CHI CREDE NELL'AMORE PUÒ TUTTO


TESTO (Gv 3,16-18) 

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: 
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».


COMMENTO

La miglior sintesi e spiegazione di queste parole di Gesù è lui stesso a farla quando, alla fine del suo colloquio con il fariseo Nicodèmo, afferma: “Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa” (Gv 3,35).
Gesù è il plenipotenziario di Dio Padre, una sorta di amministratore unico dell’immenso tesoro della misericordia di Dio, un amministratore che si manifesta nella nostra stessa carne, con un volto, un’anima e un corpo umani, per poter essere ancora più accessibile e vicino alla nostra esistenza quotidiana.

Nel quotidiano infatti ciascuno di noi è continuamente invitato a compiere e mettere in atto le sue scelte di fede. Aver fiducia nel Figlio Gesù non potrà essere solo un atto della mente, ma più globalmente l’assenso di tutta la vita che aderisce, sì inizialmente e concettualmente ad una proposta di vita, ma che poi si articola in tutti gli atteggiamenti del cuore, in tutte le scelte di vita. 

La fede nell’unico figlio di Dio, Gesù di Nazareth, permette di varcare le soglie della nostra storia terrena, di rinascere dall’Alto, cioè da un principio di vita nuova, e sfuggire alla naturale mortalità di tutto ciò che è nel mondo. Solo l’amore varca le soglie della morte, come ha fatto Cristo Signore amandoci fino alla morte di croce. Chi crede che Gesù di Nazareth è l’apice della storia di amore di Dio con l’uomo è salvo anche lui. Chi non crede in lui, non potrà compiere il grande salto, rimarrà sempre legato alle cose di quaggiù. Buon cammino di fede quindi e buon viaggio!