sabato 17 novembre 2012

Commento Vangelo XXXIII Dom TO anno B, 18 novembre 2012.

Proprio una bella notizia!

TESTO ( Mc 13, 24-32)
24 Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore; 25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 26 Allora si vedrà il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con grande potenza e gloria. 27 Ed egli allora manderà gli angeli a raccogliere i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremo della terra all'estremo del cielo. 28 Ora imparate dal fico questa similitudine: quando i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina. 29 Così anche voi, quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, alle porte. 30 In verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute. 31 Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
32 Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre.

COMMENTO
 

Il Vangelo di oggi è proprio una buona novella, una bella notizia : la storia non ha soltanto un fine , quello di godere e diffondere l’Amore che è Dio stesso, ma anche una fine, l’abbraccio finale di Gesù quando Egli tornerà nella Gloria, non più nella croce questa volta.
Condivido con voi a tal proposito, fratelli internauti in ascolto, il più bell’inno della Liturgia delle ore in lingua francese che io conosca, l’inno di Nona, perché esprime tutto l’anelito del cuore dell’uomo per l’incontro definitivo.
 

Berger puissant qui nous conduis, tu nous as faits pour ta lumière; et par-delà ce jour trop bref tu nous emmènes dans ta gloire.
A travers l'oeuvre de tes mains, nos coeurs déjà te reconnaissent ; mais le désir de ton amour toujours plus loin poursuit sa quête.
Nous voulons voir à découvert l'éclat radieux de ton visage. Dans l'aujourd'hui de ton appel, prépare en nous le face-à-face.
 

(O pastore onnipotente che ci conduci, tu ci hai fatto per la tua luce ; e dal di-là di questo giorno troppo breve tu ci accompagni verso la tua Gloria.
Attraverso l’opera delle tue mani, i nostri cuori già ti riconoscono; ma il desiderio del tuo amore sempre più lontano continua la sua ricerca.
Vogliamo vedere in pienezza lo splendore radioso del tuo volto. Nell’oggi della tua chiamata, prepara in noi il faccia-a-faccia.)
 

In questo inno c’è tutta la bellezza della ricerca dell’incontro definitivo, la bellezza dell’attesa del ritorno dall’esilio verso la nostra vera Patria , quella del Cielo, il Paradiso. 
Una realtà che sento molto fortemente in questo frangente della mia vita, esule in patria mia, ma consapevole sempre più di essere esule comunque e ovunque, fino a quando non vedremo il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Restiamo ancorati in questo cammino di luce all’unica cosa che non passerà: la sua parola.
Ci dice Gesù: : “Cieli e terra passeranno ma le mie parole non passeranno”. Il Signore è fedele alle sue promesse.