domenica 28 novembre 2010

Commento al Vangelo della I Domenica d'Avvento Anno A: 28 nov. 2010.

Il Papa da' appuntamenti, il Figlio dell'uomo no!
Mt 24, 37-44
" Comme les jours de Noé, ainsi sera l'avènement du Fils de l'homme. En ces jours qui précédèrent le déluge, on mangeait et on buvait, on prenait femme et mari, jusqu'au jour où Noé entra dans l'arche, et les gens ne se doutèrent de rien jusqu'à l'arrivée du déluge, qui les emporta tous. Tel sera aussi l'avènement du Fils de l'homme.
 Alors deux hommes seront aux champs : l'un est pris, l'autre laissé ; deux femmes en train de moudre ; l'une est prise, l'autre laissée. " Veillez donc, parce que vous ne savez pas quel jour va venir votre Maître.
 Comprenez-le bien : si le maître de maison avait su à quelle heure de la nuit le voleur devait venir, il aurait veillé et n'aurait pas permis qu'on perçât le mur de sa demeure. Ainsi donc, vous aussi, tenez-vous prêts, car c'est à l'heure que vous ne pensez pas que le Fils de l'homme va venir.


E' di ieri la notizia confermata dalla sala stampa vaticana che il prossimo anno ( 18-20 novembre 2011) Papa Benedetto XVI verrà qui in Bénin.
Gesù nel Vangelo odierno ci da' un appuntamento diverso , meglio dire un "non appuntamento": Ci dice : " a l'ora che non pensate il Figlio dell'uomo verrà". Quindi non vale la pena perdere troppo tempo a tirare a indovinare.
Il Figlio dell'uomo è Gesù stesso nella veste di giudice ( misericordioso ). Non ce lo dice per farci paura ma per prepararci a quello che necessariamente dovrà avvenire quando , secondo la profezia di Daniele, uno simile a  Figlio dell'uomo ( cfr Dan 7 ) comparirà sulle nubi e gli verranno affidati potere , regno e gloria.
Gesù non ci abbandona mai, Egli è sempre con noi così come ci ha promesso: " Io sono con voi fino alla fine del mondo" ( Mt 28,20) . Non ci inganni il fatto che Gesù parli della venuta ( o se preferite dell'Avvento ) del Figlio dell'uomo, alludendo a Lui stesso, come se ci fosse una partenza e poi un ritorno. Ci vuole semplicemente dire che da dopo l'Ascensione Egli continua a camminare con noi , ad essere presente con il suo Spirito e che solo alla fine di questa nostra storia tornerà ad essere visibile a tutti  come alla prima venuta.
Questa volta però il suo rendersi visibile non  sarà più nell'umiltà di una condizione umana sofferente e oltraggiata come due mila anni fa', ma nella luce splendente, gloriosa della sua divinità … per giudicare i vivi e i morti e per ricapitolare tutta la storia nelle sue mani ( misericordiose ).
Possiamo usare un'immagine per renderci più consapevoli della realtà delle due venute di Cristo.
Fino all'incarnazione di Cristo potremmo dire che la storia ha seguito una linea orizzontale, una fase di sviluppo , di progressione in avanti verso il punto culminante del suo corso, la venuta del Messia appunto. In questa prima venuta, Cristo ha compiuto tutta l'Opera della nostra redenzione, in modo perfetto, totale ma inaugurale: infatti noi uomini siamo si salvi, ma al momento nella speranza ( cfr. Rm 8 ).
 Da questo momento in poi la storia continua il suo corso , ma questa volta verso l'Alto. Se prima era la fase dello sviluppo, ora siamo nella fase della ricapitolazione. Stiamo vivendo la ricapitolazione finale e ognuno di noi ha la possibilità di accogliere in lui l'opera della redenzione operata dal Cristo: opera in sé completa, come già detto, ma che deve essere completata ( nel senso che deve essere accolta ) da ciascuno di noi  nella propria carne ( cfr Col 1,24) tramite una vita di concreta sequela dei passi di Cristo. Se necessario fino alla croce.