domenica 19 dicembre 2010

Commento al Vangelo della IV Domenica d'Avvento Anno A: 19 dic. 2010.

La paternità non è questione di sangue, ma di passione.
(cfr. Mt 1, 18-24)

La persona di Giuseppe è intrigante. Il periodo dell'Avvento ce lo presenta a ridosso di Giovanni Battista cosicché l'accostamento ne fa' risaltare ancor più certi tratti.
Giovanni mangiava cavallette e vestiva di peli di cammello errando in una zona desertica della Giudea. Giuseppe viveva in un piccolo villaggio della Galilea e si stava tranquillamente preparando alle nozze.
Il Battista era "voce di uno che grida nel deserto". Lo sposo di Maria  non dice una parola in tutto il Vangelo.
 Giovanni denunciava: "razza di vipere, chi vi ha suggerito di sfuggire all'ira imminente?". Giuseppe sembra essere di una docilità infinita. Obbedisce in silenzio .

Personalmente, ho intuito più da vicino la grandezza di Giuseppe proprio all'inizio della mia presenza qui in Bénin, due anni fa'. Saluti, abbracci e baci prima di partire dall'Italia e poi, dopo soli due mesi, di nuovo in Italia per accompagnare un bambino di una nostra casa di accoglienza di Cotonou a fare due operazioni ai due occhi. Complessivamente un mese di ospedale, dormendo nella stessa camera, vivendo con lui ogni momento compresa la sala operatoria, a volte essendo obbligato anche a rinunciare alla celebrazione della S. Messa. Un bambino conosciuto la mattina stessa del volo d'aereo per l'Italia. Disponibilità totale per una creatura … che non ti appartiene. Eppure poi ti accorgi che lo stai generando nel cuore, nell'affetto , che ti sta diventando figlio: perché? Per il semplice fatto che gli vuoi bene e chi gli stai consegnando tutto, e che per lui stai rinunciando a tutto: alla tua Missione, alle tue abitudini di vita da convento, anche al più santo desiderio di celebrare Messa. Ho capito più che mai che la Santità di Giuseppe è di un'altezza siderale, irraggiungibile.

La santità di Giuseppe è lo svuotamento totale da ogni progetto umanamente lecito per accogliere la pienezza del piano divino. La sua vita è il "vuoto-assenza di ostacoli" a ciò che in Maria  sua sposa è pienezza … di Grazia, presenza di Colui che è generato dallo Spirito.

Giuseppe ha preso in custodia un Figlio che non "veniva" da lui.
 Ha preso in sposa una donna rimanendo celibe. Ha portato i pesi della vita familiare senza assaporarne le gioie umane. Per questo la beatitudine del Santo Giuseppe viene tutta dall'Alto, dal sapere amare nello Spirito e secondo lo Spirito.

Solo una vita nello Spirito ci può liberare dall'ansia di realizzare, di fare, di far parlare, di incidere; chi ama nello Spirito non si attacca a nulla . Chi ama nello Spirito ha i piedi per terra ma il cuore già in Paradiso.