sabato 29 gennaio 2011

Commento al Vangelo della IV Domenica T.O. Anno A: 30 gen 2011.

Le beatitudini di maman Roberte
( Cf. Mt 5, 1-12 )

Nel nome di Gesù! Maman Roberte ci ha chiesto di aiutarla a finire di pagare le tasse scolastiche al suo unico figlio di 13 anni ( Fabrice ) nel nome di Gesù! Lei è arrivata a pagare 10 mila franchi ( 15 euro ); per finire di pagare le tasse di quest'anno le mancano ancora 20 mila franchi ( 30 euro ). Lei  dice che non ci arriva. Si accontenterebbe anche di una piccola parte. I miei confratelli beninesi vanno a trovarla a casa: una casupola di cemento incompiuta con un po' di buchi nella lamiera che fa' da tetto, senza né luce né acqua corrente. Lei e il figlio non sono morti di fame e hanno la loro dignità, ma si vede che senza un minimo di scuola, per il figlio non ci saranno prospettive.
Una famiglia di Pesaro da tempo mi aveva dato disponibilità per aiutare qualche beninese in difficoltà … e così il contatto è fatto.
Quando torniamo a casa sua , il figlio Fabrice è lì a casa con la sua tenuta color Kaki ( obbligatoria per chi va  a scuola ) e la borsa a tracolla. E' appena stato rimandato a casa dalla scuola, perché non finisce di pagare le tasse scolastiche dell'anno in corso. Andiamo insieme con la sua mamma a scuola. Il mio confratello paga alla segretaria i 20 mila franchi che mancano , riceve la ricevuta di pagamento ,  e il nostro Fabrice non c'è più! Dov'è andato finire? … E' già rientrato in classe: ora ha pagato, può tornare in classe.
 Maman Roberte ha avuto tutto quello che la Giustizia esige per lei e per il suo figlio tredicenne? Francamente non lo so. Certo che Gesù ci chiede di fare la nostra parte. Quello che possiamo fare , lo dobbiamo fare.
Le beatitudini di questa Domenica mi fanno riflettere ancor di più questa storia di normale povertà.

Certo è che gli affamati di giustizia prima o poi saranno saziati. Loro, se  la giustizia non la riceveranno dagli uomini, la riceveranno comunque da Dio, sicuramente; possono già dirsi felici se custodiscono in Cristo questa certezza. Ma guai a quegli uomini, siano essi non-cristiani o cristiani ( pure peggio ! )  che avrebbero potuto e non hanno voluto rendere giustizia a chi di dovere!

I poveri, gli umili e gli ultimi : a loro riservato il Regno di Dio;  possono già d'ora gioirne se custodiscono in Cristo questa speranza. Ma a quelli che potendo non si fanno carico degli ultimi, sarà tolto anche quello che hanno ( … o meglio, che credono di avere! ) ; guai a costoro: come sarà duro per questi sopportare per tutta l'eternità di stare di fronte a Colui che hanno disprezzato nel povero, nell'affamato, nella vittima della noncuranza e dell'indifferenza. 

Gli afflitti, in modo o in un altro saranno consolati. Se non troveranno consolazione nel cuore aperto degli uomini , la troveranno alla fine nel cuore immacolato di Dio, alla resa dei conti. Chi custodisce questa attesa in Cristo, già da adesso pregusta la vera felicità.
Ma quelli che potevano offrire un po' di consolazione a quella del piano di sotto che è arrabbiata con il mondo , al proprio genitore che dice sempre le stesse robe a sfinimento ma che non se ne rende conto, al proprio coniuge troppo spesso semplicemente con-domino della stessa abitazione, etc. etc. , tutti questi non troveranno consolazione : sono stati troppo occupati a cercarsele per conto loro.
Quanto grande dovrà essere per costoro la sofferenza di trovarsi davanti Colui che hanno visto piangere nel sofferente di turno senza prendersene alcuna cura!

Queste beatitudini sono l'inno alla gioia di chi accoglie Gesù, così come si è presentato a noi: povero, afflitto, affamato di giustizia, misericordioso, puro di cuore, operatore di pace, perseguitato a causa della giustizia.
Rifiutare Gesù , rifiutare il fratello che si presenta nei suoi stessi atteggiamenti significa rifiutare la Felicità. Io scelgo Gesù perché ho voglia di essere felice. E voi?