sabato 15 gennaio 2011

Commento al Vangelo della II Domenica T.O. Anno A: 16 gen 2011.

ESSERE CRISTIANI PER DIVENTARE PIÚ UOMINI ( Gv 1, 29-34 )
Molti mi hanno chiesto: di cosa c'è più bisogno in Bénin? Cosa è più urgente? Si potrebbero dire tante cose , rilevare tante mancanze , denunciare moltissime omissioni e malefatte. Tuttavia non ho dubbi: per cambiare tanto e migliorare questa società basterebbe un po' più d'amor di Dio. In fondo è lo stesso bisogno che ha la società italiana di oggi: rimettere al centro il volto umano dell'amore di Dio, Gesù di Nazareth, detto il Cristo.

E' Lui il miglior prodotto del genere umano, perché al contempo è generato ( non creato ) da Dio. Di solito le cose si migliorano cammin facendo , provando e riprovando. Cristo invece, l'uomo perfetto, è al principio. Per questo, Giovanni Battista dice: " Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti perché era prima di me " ( Gv 1,30 ).
E Gesù più tardi confermerà lo stesso concetto: " In verità , in verità vi dico, prima che Abramo fosse, io SONO " ( Gv 8,58 ). Gesù Cristo È!  Lui è il volto umano di Dio: vero uomo e vero Dio. E' il prototipo di ogni altro uomo, il modello a cui Dio si è sempre rifatto da quando anni addietro ha iniziato a creare l'uomo.

E allora per ritornare a essere quello che dovremmo essere , quello per cui siamo stati pensati e creati, dobbiamo ritornare a Lui, ai suoi valori, ai suoi insegnamenti, ai suoi esempi.
La verità di ciascuno di noi è semplicemente Gesù Cristo .
Quando annunciamo Cristo agli uomini non facciamo altro che annunciare loro la realtà di cui sono impastati. Fuori da Cristo vuol dire fuori di sé, significa essere incompiuti, incompleti, involuti.
A volte ho sentito dire che se manca la maturità umana difficilmente si potrà realizzare la maturità cristiana. Vero. Vero anche il contrario: se non c'è il cristiano non c'è neppure l'Uomo.

In questo paese in cui vivo ormai da più di due anni vedo tantissimi valori: l'accoglienza, la solidarietà, lo spirito di sacrificio, la religiosità..…Ma  se in tutto questo non c'è spazio per Cristo e per la potenza del Vangelo, l'accoglienza resterà sterile galateo, la solidarietà … spirito di clan, lo spirito di sacrificio … un donarsi senza futuro, e la religiosità … una vaga idolatria .
Anche in Italia non valgono forse le stesse cose? Si . Con la differenza che lassù da voi il Vangelo ha avuto tempo di modellare la storia , la cultura e la società , e produrre frutti, anche se pochi lo vogliono ammettere; quaggiù il Vangelo non si è ancora depositato, non è divenuto storia consolidata. E allora con molta umiltà e con l'esempio della vita tutti noi cristiani qui in Bénin dobbiamo dire , come Giovanni Battista: " E' lui l'eletto di Dio … è lui l'unico che toglie il peccato del mondo "
Ecco di cosa ha bisogno soprattutto il Bénin!