domenica 6 febbraio 2011

Commento al Vangelo della V Domenica T.O. Anno A: 6 feb 2011.

Non tutto è utile, ma tutto ha un senso.
( cf Mt 5,13-16 )

Dunque è vero : siamo sale della terra! Non c'è da sforzarsi. Non è una conquista del nostro zelo o della nostra disciplina ascetica. Siamo sale per natura, è il caso di dire: per scelta divina. Gesù stava parlando ai suoi discepoli, non a tutti quelli che lo stavano seguendo. "Voi siete il sale della terra! ".

Ma il sale può mai perdere il sapore? In natura sembrerebbe di no, ma dalle parole di Gesù sembrerebbe di si. La possibilità c'è: diventare insipidi , insignificanti, dunque perdere tutto. Se il sale non è più salato, lo si potrebbe ancora chiamare così?

Il sale è necessario al nostro organismo ma ancor più al nostro gusto , al nostro desiderio di dare sapore a ciò che mangiamo. Nessuno andando a ristorante penserà mai a ordinare del sale , ma darà piuttosto per scontato che esso sia presente là dove deve stare. Diciamo che il sale lo si nota piuttosto quando manca.

Per noi perdere il sapore significa perdere il contatto con Colui che ci ha creato " sale " della terra.
Forse ci sfugge che noi siamo continuamente creati e ri-creati in Cristo. Perdere una relazione viva con la nostra matrice, il nostro modello, ci rende in-sipidi, insignificanti, non ci permette più di essere quello che siamo. Perdere il contatto con Cristo , rivelazione umana di Dio amore, ci rende egoisti , chiusi gli uni agli altri, quando invece siamo stati creati per amarci e lasciarci amare.

La "città degli uomini" cerca l'utilità pratica, cerca il fine pratico in ogni cosa. La domanda che si pone dinanzi ad ogni oggetto o azione è : " A cosa serve? Che utilità ha? " E così nella logica terra-terra siamo continuamente chiamati ad andare ad altro: questo serve a quest'altro; quest'altro sarà utile a quest'altra cosa; quest'altra cosa servirà per un'altra cosa ancora, e così via.
Invece Gesù ci invita a stare , a comprendere il valore di ciò che siamo , a comprendere la dignità e il sapore della nostra esistenza. La mia esistenza così ha sapore, ha valore , ha un senso anche quando non è " utile " a nessuno. Perché ? perché dice e "racconta" che Qualcuno mi ha voluto, che Qualcuno c'è. Qualcuno mi ama. Non tutto allora forse è "utile", ma ogni cosa del creato ha senso perché racconta il suo Creatore , perché ci apre ad una relazione " terra – Cielo ". Il senso ci fa' guardare ad altro in senso verticale, l'utilità pratica ci fa guardare ad altro in senso orizzontale. La ricerca di senso, di sapore apre una relazione terra - Cielo, la ricerca dell'utilità pratica una relazione terra – terra.

Da quando sono qui in Bénin spesso mi sono sentito porre la domanda: " Di cosa c'è bisogno ? Cosa vi serve ? " Il Signore benedica la generosità di tanti. A chi vuol fare del bene "alla grande" mi permetto però di dire: Non serve donare delle cose se la mia stessa vita non è diventa un dono. Sta qui la vera ascesi. Se io non decido di essere dono per l'altro e per il mondo, se non mi sento sale che null'altro può fare che rendere gustosa la vita del vicino, quello che darò sarà sempre una spilorceria. Se io non insaporisco la vita dei miei fratelli con il dono di me stesso , divento insipido, veramente inutile!