venerdì 9 maggio 2025

Per Cristo al Padre

  

Commento al vangelo della IV domenica di Pasqua, anno C – 11 maggio 2025


 Dal Vangelo secondo Giovanni (10,27-30)

In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
 

Commento

Da poche ore è stato eletto il nuovo vescovo di Roma, che presiede alla comunione di tutta la Chiesa cattolica. Sappiamo fin d’ora che la forza dello Spirito lo assisterà per accompagnare tutti gli uomini a Cristo, o meglio per far sì che essi non si sottraggono alla sua custodia amorosa. Nessuna forza esterna può strapparci da essa, solo il nostro libero rifiuto. Ma egli è il pastore del gregge dell’umanità nel quale Dio stesso si è immedesimato e reso presente in mezzo a noi: da qui la scandalosa affermazione di Gesù, ‘Io e il Padre siamo una cosa sola’, che farà decidere definitivamente i capi dei giudei per la sua condanna; Lui, il Dio fatto uomo, accusato di essere un uomo che si fa Dio!
Gesù è l’unico uomo che permette l’accesso al cuore stesso di Dio Padre. Nessuno, lo ripetiamo, potrà strapparci dalle mani di Cristo perché di lui, e solo di Lui, Dio si è compiaciuto. Cristo è il divino pastore che accompagna ai pascoli della vita eterna, della vita senza fine. Ogni altra mediazione umana deve portare a Cristo, ad inserirsi nel suo corpo spirituale che è la Chiesa, appunto, i cui confini non è detto coincidano sempre e necessariamente con i suoi segni visibili.
Se può essere utile un esempio, immaginiamo di essere in un’isola in cui ci sia un unico aeroporto. Esso è l’unico luogo adatto a farci decollare verso il ‘Cielo’ e portarci in un'altra terra, ma tutti i mezzi di trasporto potranno essere utili e buoni per raggiungere questo luogo. Vale a dire: Gesù è l’unico aeroporto, l’unica mediazione per il Cielo, ma tutte le mediazioni umane saranno buone e belle nella misura in cui ci additeranno e ci condurranno all’ascolto della sua Parola, all’accoglienza della sua Grazia, alla totale fiducia nel suo amore che salva.