Festa del Battesimo di Gesù – 12 gennaio 2025
Dal Vangelo secondo Luca (3,15-16.21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».
Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Commento
San Serafino da Montegranaro era un santo cappuccino marchigiano vissuto nel 1500, che noi cappuccini marchigiani abbiamo scelto come patrono. Egli era solito ripetere ai suoi confratelli e ai fedeli che “la via per andare in su è quella di scendere in giù”; e quanto diceva era accompagnato di fatto da una vita totalmente dedicata ai lavori e ai servizi più umili e scomodi.
Ma cosa c’è di tanto attraente e significativo nello scendere in basso, nel prediligere la via dell’umiltà? Semplice: in questa via abita Gesù. Non basterebbe questo per seguire l’esempio di tantissimi santi che come san Serafino, o san Francesco d’Assisi, hanno scelto lo stile del nascondimento e della semplicità? Lo ripetiamo: nella via dell’abbassamento per amore di Dio e dei fratelli abita Gesù. Vedete bene che per trovare Gesù non abbiamo bisogno del navigatore satellitare!
Il gesto di Gesù di farsi battezzare nel Giordano non doveva servire certo a lui, che in quanto figlio di Dio, era l’ultimo uomo ad aver bisogno di una qualsivoglia purificazione, ma doveva segnare piuttosto la sua decisione di affidarsi e abbandonarsi alla volontà del Padre del cielo: Padre suo, per natura, e Padre nostro per Grazia ricevuta. Ecco perché il Padre gli dichiara tutto il suo compiacimento, perché finalmente vede sulla terra un uomo che si fida di lui, che si affida a Lui come - direbbe il salmista - “… bimbo svezzato in braccio a sua madre” (Sal 130). I cieli si chiusero dopo la colpa dei nostri progenitori che sospettarono un Dio invidioso della nostra gioia; i cieli si riaprono al presentarsi dell’uomo-Gesù che accetta di ‘immergersi’ nelle conseguenze dei nostri peccati per meritare a nostro favore il premio della vita eterna.