mercoledì 22 gennaio 2025

A ciascuno la sua missione!

 

 Commento al vangelo della III domenica del TO/C – 26 gennaio 2025

 

 Dal Vangelo secondo Luca (1,1-4; 4,14-21)

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Commento

 Non è avvenuto nell’umanità ciò che è avvenuto nel mondo della materia inanimata: In principio Dio creò il cielo e la terra per mezzo della sua parola. Il Verbo che, come dice San Giovanni era in principio presso Dio ed era Dio, (cf. Gv 1,1), chiamava all’esistenza le creature ed esse obbedivano. “Sia la luce… e la luce fu; ci sia il firmamento, e così avvenne. (Cf Gen 1,1-10). Si dice che la parola di Dio ha un potere performativo: realizza quel che dice. Ma con l’uomo non fu così. Anch’esso creato nella potenza e per la potenza del Verbo, della Parola di Dio, egli però si allontanò dall’amore con cui il Signore gli aveva condiviso la propria Signoria sul mondo.
Nel tempo i profeti annunciarono il ristabilimento di un’amicizia che faceva sanguinare il cuore degli uomini, e più ancora quello di Dio; e tra questi Isaia da cui è tratto il brano proclamato da Gesù nella sinagoga di Nazaret. 

Ma finalmente, proprio in Gesù le profezie dell’Antico Testamento, e non solo quelle di Isaia, si realizzano e si compiono. La parola di Dio trova in lui quel compimento umano che mancava dai tempi del fatale e nefasto ‘no’ pronunciato da Adamo ed Eva.
Gesù in effetti porterà il lieto annuncio delle beatitudini ai poveri, proclamerà la liberazione ai prigionieri, la vista ai ciechi, ridonerà agli oppressi la libertà del cuore, e proclamerà un tempo (simbolicamente un anno) di grazia per tutti gli uomini; un tempo di grazia, di amore ricevuto gratuitamente, che rende possibile attualmente, ad ognuno di noi, ciò che le sole nostre forze morali non ci avrebbero mai permesso: rinascere dall’alto, svincolarsi dai limiti della vita biologica e tornare a gustare la piena comunione con Dio. Quella parola di Isaia che Gesù proclamò compiuta nella sua vita, ora, grazie al suo Spirito che opera in noi, può e deve compiersi in ciascuno di noi.