venerdì 21 luglio 2023

La “non necessaria ma evitabile" zizzania.

 

 Commento al Vangelo della XVI domenica del Tempo Ordinario – 23 luglio 2023



Dal Vangelo secondo Matteo (Versione breve:13,24-30)

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponètelo nel mio granaio”».

Commento

Perché il male? Perché la sofferenza? Perché un Dio onnipotente e buono permette il male, sembrando escludere di fatto una delle due cose, e cioè che o, se buono, non è onnipotente, oppure che se è onnipotente, non sempre è buono.
La parabola della zizzania è una parziale risposta a tali questioni, e sottolineo: “parziale”.

1. Anzitutto la zizzania è evitabile.  “Mentre tutti dormivano” il nemico venne e seminò l’erba infestante. La vigilanza e il discernimento sono virtù sempre necessarie per distinguere tra il bene e il male, per impedire che il male si propaghi nel mondo e nel terreno del mio cuore.

Secondo. Il grano, il seme buono, è talmente buono da poter sopportare la coabitazione col male. Normalmente si fa di tutto per impedire alle erbacce di soffocare quel che viene seminato, ma la parabola ci parla di un grano buono e assolutamente resistente, talmente buono, che comunque arriverà a maturazione. Così è la Parola di Dio. Se accolta, darà sicuramente frutto nella nostra vita, nonostante tutto e tutti.

Terzo aspetto. Non sta all’uomo anticipare il giudizio finale tra giusti e malvagi. Su questo aspetto si è facilmente tentati di fare come i servi del padrone che vorrebbero da subito sradicare la zizzania. Pensate ad esempio all’assurdità della “pena di morte”. In nome della sacralità della vita si ha la pretesa di privarla a chi, comunque, ha certamente sbagliato sottraendola ad altri. Attenzione: ha detto giustamente qualcuno che “chi vuole realizzare il paradiso in terra, sta in effetti preparando per gli altri l’inferno.”