giovedì 25 novembre 2021

La vigilanza degli amici di Dio

 

I Domenica di Avvento anno C – 28 novembre 2021


Dal Vangelo di Luca (21,25-28.34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». 

 

COMMENTO

 L’angoscia di popoli, uomini che moriranno per la paura: ma quando “vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria” allora in quel momento gli uomini potranno risollevare la testa e alzare il capo.

C’è solo una cosa, o meglio solo una presenza che può cambiare il lutto in gioia, e la paura in sollievo: l’arrivo del figlio dell’uomo, cioè del Cristo. Ma queste parole profetiche di Gesù sono state già innescate dalla sua morte-resurrezione. Il giudizio sta procedendo lungo la storia del mondo che inevitabilmente va verso la fine, ma soprattutto verso il Fine, che è il trionfo dell’Amore di Dio, o meglio dell’Amore che è Dio, attraverso il giudizio affidato a Cristo figlio di Dio e figlio dell’uomo.

L’anno scorso, all’inizio della pandemia abbiamo ripetuto uno slogan: “Andrà tutto bene”. Provate ad andare a chiederlo a Bergamo o nelle case di famiglie che hanno visto uscire un loro congiunto malato e non l’hanno più visto tornare, spesso privi anche della consolazione delle esequie. Provate ad andarlo a chiedere a tutte le persone che hanno dovuto chiudere la loro attività economica.

Andrà tutto bene, sempre e comunque? Dipende. Dipende da chi avremo scelto come destinatario delle nostre speranze. Se avremo vegliato nel cuore attraverso la forza della preghiera, non avremo nulla da temere, perché il Signore non è venuto a condannare ma a salvare, e a ognuno renderà centuplicato anche quello che credeva di aver perso. Ma chi si sarà affidato alle apparenti sicurezze di questo mondo, non potrà che temere anche il minimo incidente della vita, perché questo basterebbe a mettere a nudo l’inconsistenza delle sue speranze.