giovedì 1 luglio 2021

Il Vangelo delle meraviglie

 

Commento del Vangelo della XIV Domenica del TO, anno B – 4 luglio 2021


 

Dal Vangelo secondo Marco (6,1-6)

 In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. 

 

Commento 

Lo stupore dei compaesani, e la meraviglia di Gesù: sono questi i termini del brano di oggi. La gente della Galilea non riesce ad arrivare abbastanza in alto nell’immaginare la fonte della sapienza del falegname, “figlio di Maria”, e questi non riesce ad andare abbastanza in basso – per ora - per comprendere dal fondo e fino in fondo la durezza del cuore umano. Si direbbe che sono due stupori, due meraviglie che si incontrano; ma in un rapporto che non è simmetrico. Sappiamo infatti che Gesù continuerà la sua discesa nell’abisso dell’incredulità dell’uomo, percorrendo l’unica strada possibile: non quella del ragionamento per convincere, ma quella della condivisione della stessa nostra mala-sorte.

Gesù assume su di sé l’incredulità, non solo dei suoi dei suoi parenti ma anche di tutti gli uomini, quando anche lui soffre fino a sudare sangue per arrivare ad accettare la sapienza del disegno del Padre, per un attimo, nel Getsemani, oscura anche per lui.

Neanche per Gesù fu tutto chiaro, neanche per lui fu immediato intuire completamente il modo con cui la misericordia del Padre avrebbe riportato vittoria sulla cattiveria del mondo, ma tuttavia ha saputo rimanere ancorato alla relazione con il Padre. Nella fede vittoriosa di Gesù è anche la nostra umanità che ha riportato vittoria. 

Gesù constatò quanto un profeta può essere disprezzato in casa sua, ma lui per primo ha saputo cambiare, convertire questa sordità, perché fino alla fine è rimasto nella “casa” del padre e non solo non ha disprezzato, ma ha accolto e incarnato la profezia e la sapienza del Padre. Accettando la sorte crocifissa dell’amore del Signore Gesù, accettiamo anche noi di abbracciare un itinerario d’amore, misterioso si, doloroso anche, ma luminoso e glorioso nel suo esito finale. Si tratta però, rimanendo nella parola di Cristo Gesù, di non abbandonare la casa di Dio Padre. Buon soggiorno a tutti!