giovedì 29 novembre 2018

Commento al Vangelo di Domenica 2 dicembre, I Avvento anno C




Una salvezza “nuvolosa”


TESTO (Lc 21,25-28.34-36)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».


COMMENTO

Per gli ebrei la salvezza passò dal mare, tramite il mar Rosso per la precisione; per i discepoli del Messia Cristo Gesù la salvezza passerà tramite il cielo, perché è scritto che sulle nubi verrà il Figlio dell’uomo, personaggio annunciato dal profeta Daniele per la venuta definitiva del Regno di Dio, di cui abbiamo parlato proprio domenica scorsa. Quel figlio dell’uomo è però il Dio fatto uomo, è proprio il figlio di Dio che si è reso figlio di un uomo per riportare tutti i figli di questa umanità nella figliolanza divina.

Nella seconda preghiera eucaristica che il sacerdote proclama prima della consacrazione del pane e del vino si dice “Egli (il Cristo) è la tua Parola vivente, per mezzo di lui hai creato tutte le cose, e lo hai mandato a noi salvatore e redentore, fatto uomo per opera dello Spirito Santo e nato dalla Vergine Maria”.

Tuttavia, proprio perché la salvezza passa per il Cielo, essa è già alla nostra portata in ogni momento, giacché Gesù non sta parlando di una nube e del cielo in senso astronomico ma del Cielo-luogo spirituale che si rende presente laddove c’è un cuore in cerca di Dio.  Il Signore ci esorta a vegliare in ogni momento “pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere”.

Significa che ogni momento è un attimo opportuno di Grazia che ci viene dato; ogni momento è accompagnato dalla presenza del Signore che certo si manifesterà in modo potente e definitivo solo alla fine di questo tempo storico, ma che qui e adesso ci offre comunque la capacità di sfuggire ai pesi di un mondo che offrendoci soluzioni parziali e individualiste, rende la vita insopportabile e triste.