venerdì 14 settembre 2012

Commento Vangelo XXIV Dom TO Anno B, 16 settembre 2012.

PER NOME E PER COGNOME

TESTO ( Mc 8, 27 – 35 )

27 Poi Gesù se ne andò, con i suoi discepoli, verso i villaggi di Cesarea di Filippo; strada facendo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che io sia?» 28 Essi risposero: «Alcuni, Giovanni il battista; altri, Elia, e altri, uno dei profeti». 29 Egli domandò loro: «E voi, chi dite che io sia?» E Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
30 Ed egli ordinò loro di non parlare di lui a nessuno. 31 Poi cominciò a insegnare loro che era necessario che il Figlio dell'uomo soffrisse molte cose, fosse respinto dagli anziani, dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, e fosse ucciso e dopo tre giorni risuscitasse. 32 Diceva queste cose apertamente. Pietro lo prese da parte e cominciò a rimproverarlo. 33 Ma Gesù si voltò e, guardando i suoi discepoli, rimproverò Pietro dicendo: «Vattene via da me, Satana! Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».
34 Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà.

 

COMMENTO

Non basta dire Cristo! Pietro fa la sua bella figura sull’identità messianica (Messia significa appunto Cristo) di Gesù, ma si sbaglia di grosso sul suo modo di esserlo. Gesù, il Figlio dell’uomo, è scelto chiamato, “unto” (cioè crismato) da Dio Padre per ri-comprare, redimere l’umanità a prezzo della sua vita, contrastando il l’odio con la forza opposta dell’amore e del perdono. Il Cristo dei cristiani è il Cristo crocifisso!

Chi vuole seguire Gesù di Nazareth non può evitare la fatica della scelta e il peso della coerenza evangelica. Scegliere la via dell’amore implica sacrificio, abnegazione, umiltà, accettazione.
 
Gesù tuttavia non ci chiede di andarci a cacciare dentro qualche guaio a tutti i costi, ma ci chiede piuttosto di assumere con gioia ciò che siamo con il peso delle nostre debolezze fisiche, morali o spirituali. “… rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua”: dobbiamo prendere quella che abbiamo già. Quante situazioni sembrano essere un peso o un ostacolo per avvicinarsi a Dio! Se vogliamo essere discepoli di Cristo, dovremmo accettarle come occasione di vicinanza a Cristo crocifisso e seguire il suo esempio di abbandono nelle mani del Padre.