venerdì 30 marzo 2012

Commento al Vangelo Dom delle Palme anno B 1 aprile 2012.

PENULTIMA PUNTATA: LA CROCE

TESTO Mc 14,1-15,47

COMMENTO

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme costituisce per noi l’ingresso nella settimana più santa di tutto l’anno liturgico, la settimana santa per eccellenza. Quello che mi colpisce dell’epilogo della vicenda di Gesù di Nazareth non è solamente il passaggio rapido dalle acclamazioni entusiaste della folla al grido crudele “crocifiggilo” del giorno dopo. Lascia ancor più sconcertati la sua progressiva messa in ombra da parte della gente. La sofferenza diviene insopportabile quando  è congiunta all’abbandono ma allo stesso tempo la passione di Cristo  diviene il punto più alto della com-passione di Dio nei confronti dell’uomo.  Dio decide di farsi uomo per soffrire con l’uomo , nella sua stessa natura umana, per aiutarlo a “passare” con Lui da questa vita alla vita eterna. Non per colpa della croce di Cristo ci sono ancora tanti uomini nel mondo che soffrono, ma al contrario per colpa della sofferenza entrata nel mondo col peccato, Dio ha scelto il gesto supremo di compassione della croce.
Giorni fa’ sono entrato in una delle tante prigioni africane. Il detenuto che sono andato a trovare mi ha raccontato di tanti compagni che , a differenza di lui, non hanno soldi per pagarsi una stanzina e che sono costretti a dormire a centinaia in un unico grande salone stendendosi per terra a turno e restando in piedi il resto della notte. Ogni mattina vengono portati via tre quattro detenuti (morti) a causa del caldo, dei problemi di circolazione del sangue, e dello stress.
In tutto questo oceano di dolore, di disperazione e di abbandono dove è Dio? Cosa fa’?
Dio, nella persona di Cristo, sta soffrendo  ‘in’  e  ‘con’  tutte quelle persone disperate e condotte alla morte.
Ma poi Cristo è risorto!