(cf Gv 14,1-12)
Testo :
1 «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
2 Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto;
3 quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.
4 E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
5 Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».6 Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
7 Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
8 Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
9 Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
12 In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.
Commento:
Basterebbe un colpo d’occhio superficiale da turista per capire che qui in Bénin Dio è importante e oggetto di molte aspettative; cosa ci sia poi sotto questo nome, o cosa si intenda e come lo si concepisca è tutto un altro discorso; ad esempio la nomenclatura dei locali ( bar, ristoranti, lavanderie etc.): “Jésus le bon Pasteur" (Gesù Buon Pastore), “Le Seigneur est le Sauver" (Il Signore è salvatore), “La puissance de Dieu" (La potenza di Dio); oppure le scritte appiccicate dietro ai camion o nelle vetture in generale: “Dieu s’en charge” (ci pensa Dio), “ne t’inquiete pas, Dieu s’en occupe” (non ti inquietare, se ne occupa Dio), “Mawu na blo” (Dio farà, in fon); “Dieu est le Toutpuissant” (Dio è l’Onnipotente), “Le Seigneur est au travail” (il Signore è al lavoro).
Una fiducia illimitata sembra giacere sotto la pelle dei nostri fratelli beninesi e d’altronde è il Signore stesso che ci invita ad avere fede e a non avere il cuore turbato: “vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io”. Scorrendo il brano di questa Domenica ci si accorge poi che la fede non è solo attesa ma anche un cammino e che per arrivare alla casa del Padre bisogna passare tramite Gesù stesso. Su questo cammino ci sono delle cose da fare, non è una semplice passeggiata, ci sono delle opere da compiere che saranno addirittura più grandi di quelle fatte da Gesù stesso.
Il tutto potrebbe essere riassunto dicendo che mentre Gesù ci viene incontro, noi dobbiamo andare incontro a Lui. Tutto quello che era necessario per salvarci Gesù l’ha già fatto; nel tempo presente il nostro compito è di accogliere e assumere su di noi questo destino di salvezza camminando verso Lui e vivendo nell’osservanza dei suoi comandamenti. Gesù è il nostro cammino ma nello stesso tempo è anche il nostro punto d’arrivo, la nostra destinazione, il “luogo” e la persona dove possiamo trovare la casa del Padre, cioè casa nostra. La fede è un cammino lungo il quale la vita di Cristo deve divenire pian piano anche la nostra, un cammino lungo il quale apprendere tutta la verità di ciò che sono.
Sarà bene ricordare che se Gesù è la via per tornare “a casa”, si tratta sempre e comunque di una “via crucis”. Come San Paolo dobbiamo dire (cf Col 1,24) “completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo”. L’esperienza di Gesù deve diventare anche mia esperienza personale e la sola cosa che “manca” alla realizzazione della mia salvezza è il mio “si” incondizionato alla sua volontà, un “si” detto con tutta la mia vita, anche nel dolore e nello sconforto, sapendo che dove c’è la croce sovrabbondano le consolazioni del Signore: la croce accolta per amore di Dio è l'unico luogo dove si può pregustare qui in terra la gioia del Paradiso.
P. Pio da Pietrelcina è stato un uomo che ha sofferto moltissimo, eppure lui stesso diceva che sperimentava tali e tante consolazioni da parte del Signore che a volte si sentiva quasi sulla soglia del Paradiso.
Résumé en français
Se rencontrer à mi-chemin ! Jésus nous l’a promis : il est parti nous préparer un siège, une place, il n’y a rien à craindre. Notre confiance en Jésus doit être ferme et absolue : il reviendra nous chercher, « à nouveau je viendrai et je vous prendrai près de moi ». De l’autre côté Jésus nous dit que Lui, il est le chemin et que « nul ne vient au Père que par moi » ; c’est pas suffisant d’attendre la pluie qui tombe du ciel, c'est-à-dire d’attendre sans rien faire le retour du Seigneur. Entre-temps il nous faut parcourir notre chemin et notre chemin pour le retour à la maison du Père est seulement un : le Christ Jésus. Il s’agit d’accueillir sa vérité, la vérité de ses commandements, il s’agit d’accueillir sa vie, la vie de la Grâce divine qui nous est donnée par Lui, il s’agit de témoigner de Lui à travers non œuvres.
Nous ne pouvons pas oublier, par ailleurs, que si Jésus est le chemin, ce chemin-ci sera forcement un « chemin de croix ». Encore une fois Jésus est là pour nous dire « que votre cœur ne se trouble pas ». Celui qui accueille la croix par amour de Dieu fera en même temps l’expérience de ses innombrables consolations. La seul possibilité qui nous est donnée d’avoir d’ici-bas un avant-gout de la joie du Paradis, c’est « d’embrasser» la croix de Jésus! Jésus reviendra nous chercher mais, en ce moment-là, est-ce qu’Il nous trouvera en marche ?
Oggi, 21 maggio 2011, mancano 181 giorni all'arrivo di Papa Benedetto XVI in Bénin