Commento al vangelo della XV domenica del TO, anno B – 14 luglio 2024
Dal Vangelo secondo Marco (6,7-13)
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Commento
Forse non sarà un dettaglio: Marco ci racconta che Gesù dette la possibilità ai suoi inviati di partire, oltreché con i sandali, anche con un bastone. Secondo Matteo e Luca, invece, Gesù ordino agli apostoli di non prendere neanche quello. Sarà un dettaglio dicevo, ma la tunica, i sandali e il bastone in mano era l’out-fit – si direbbe adesso – l’abbigliamento degli israeliti durante il banchetto pasquale prima del passaggio del Mar Rosso (cf. Es 12). Sembra molto evocativo: gli apostoli sono chiamati a partire per testimoniare la loro esperienza della novità del Regno di Dio instaurato da Gesù, nello stesso modo, con la stessa precarietà di quegli ebrei in partenza per la terra promessa, in fuga dall’Egitto.
Anche gli apostoli, anche quelli di oggi e non solo quelli di allora, sono invitati ad un esodo, alla fuori uscita dal mondo vecchio, dall’uomo vecchio verso una nuova umanità, che fiorirà in coloro che accoglieranno il loro annuncio, grazie alla pasqua di Cristo, al suo passaggio tramite la morte, alla gloria definitiva del Padre.
Anche gli apostoli dovranno sopportare incomprensioni, a volte persecuzioni, lunghi momenti di deserto, ma tutti i segni che li accompagneranno – “scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano” - sarà per loro conferma che ormai il passaggio, la Pasqua , è irreversibile. Buon esodo pasquale.