giovedì 19 gennaio 2023

Nuovi parametri di salvataggio

 

Commento al Vangelo della III Domenica del TO/A – 22 gennaio 2023  





Dal Vangelo secondo Matteo (forma breve: Mt 4,12-17)

Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».

Commento

Nel tempo di Natale abbiamo più volte sentito l’annuncio “Il Verbo si è fatto carne”. Cioè il Figlio di Dio, proprio lui, la sua parola, ha preso dimora e carne nella nostra umanità. La storia ci dice che la Galilea era un luogo disprezzato dagli ebrei perché inquinato dall’infiltrazione di altre religioni e culture, e perché gli ebrei che qui erano ritornati dalla deportazione assira del 722 a.C. avevano introdotto usi non ortodossi.
Per tale ragione Gesù parlando di sé dirà. “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” (Mt 19,10) e anche “io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a conversione” (Lc 5,32). Egli, infatti, non è il premio di chi è buono, ma la medicina e la guarigione di chi sa di non esserlo. Egli non invita alla conversione affinché il regno dei cieli si avvicini come se tale evento dipendesse da noi, ma dice piuttosto il contrario: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. La vicinanza del regno di cieli, o di Dio, cioè la vicinanza della potenza invincibile del suo amore, che si rende concreta nella persona di Gesù, rende possibile e vantaggiosa la conversione della nostra impostazione religiosa. Ciò che servirà quindi non è più la ricerca di una nostra giustizia, basata sulla legge, ma l’accoglienza della salvezza di Cristo, basata sulla Gratuità della sua misericordia, con una vita che la manifesti al prossimo.