mercoledì 17 gennaio 2018

Commento al Vangelo di Domenica 21 gennaio 2018, III anno B



L’approdo del Regno


TESTO (Mc 1,14-20)

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

COMMENTO

L’esperienza della fede infatti è sempre un’esperienza storica, incarnata in circostanze precise. Giovanni Battista proponeva un Battesimo di conversione per purificarsi dai peccati in attesa di Uno più forte di lui. La fede nasce sempre da un’esperienza, da un incontro, da un evento particolare che mi tocca, mi colpisce. La fede non è un fatto intellettuale anzitutto, ma un fatto esperienziale. Conversione e fede, cioè lasciarsi toccare da un’esperienza che attiva un desiderio, che mi porta a scoprire la vanità di ciò che prima mi sembrava tanto importante. In questo processo posso trovare una luce nuova, la luce della fede.

La chiamata dei 4 pescatori è emblematica. Nel racconto molto breve e sicuramente sintetizzato dall’evangelista, cogliamo proprio questa dinamica. 

Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, cosa hanno seguito? Hanno seguito una persona. Cosa era per loro il Vangelo di Dio? In quel momento per loro il Vangelo di Dio (la buona notizia di Dio) era una persona concreta. Si sono lasciati toccare dall’incontro con una persona che li ha affascinati, che ha toccato il loro cuore. Si sono fidati di quell’uomo. Da lì è nato il loro cammino di fede, molto faticoso e travagliato, fatto di dubbi e cadute. Prima c’è stato un incontro. Così fu nell’incontro con il lebbroso di San Francesco d’Assisi. La sua fede è cominciata quando ha accettato la sfida di quella situazione che lo ha provocato. La malattia dei lebbrosi lo ha chiamato ad una conversione di atteggiamento e lì Francesco ha intuito la presenza del Signore e ritrovato la fede.