giovedì 10 aprile 2014

Commento al Vangelo della Domenica delle Palme. 13 aprile 2014

 

L’acqua di Pilato non lava

 

TESTO (Mt 26,14-27,66)

[...] 24 Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!». 25 E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli». 26 Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso.
[...]


 

COMMENTO

E’ una realtà che si impone : l’acqua che Pilato ha usato per sciacquarsi le mani e proclamare la sua estraneità al problema-Gesù non ha assolto la sua funzione di purificazione. Pilato è rimasto e rimarrà al contrario il simbolo della vigliaccheria, della colpa di tutti quelli che, volendo togliersi dall’imbarazzo dei problemi, se ne fanno doppiamente responsabili, di tutti quelli che sperando di salvare “capra e cavoli”, perdono capra, cavoli e dignità, a perpetua vergogna. A livello di giustizia civile Gesù resta un accusato in attesa di giudizio.
Pilato consegna Gesù al linciaggio dei suoi fratelli, perché di questo si tratta. Il processo di Gesù resta un processo aperto sulla storia, un processo aperto alla sentenza che 


ognuno nel suo cuore è obbligato a pronunciare. Colpevole o innocente? Vero o falso?
 

Ci sono stati in questi 2000 anni talmente tanti uomini che hanno dato la vita per Cristo, talmente tanti uomini che al contrario si sono opposti con ogni violenza a tutto ciò che si riferiva a Cristo, che non si può più restare in posizione di neutralità. Due possibilità: o Cristo è veramente risorto dimostrando la sua divinità, oppure tutto ciò che si dice di Lui e che i successori degli Apostoli hanno continuato ad annunciare è un insieme di storie deformate e maliziosamente addomesticate per attribuirsi potere e prestigio.
Pilato ha un volto con delle fattezze molto simili a quelle dell’uomo occidentale contemporaneo, e forse molti altri volti.
 

In ragione di tale somiglianza Pilato evita di porsi il problema dell’identità di Gesù, lo lascia piuttosto risolvere alle folle, a quello che gli altri dicono di Lui, all’esito dell’ennesimo sondaggio di opinioni; dato che ormai chi fa politica non si preoccupa della ricerca del bene comune, ma di soddisfare il ventre di chi urla più forte. In fondo, nonostante la crisi si dorme al coperto, si mangia tre volte al giorno, grazie a una qualche pensione anche il futuro non è troppo incerto e di conseguenza a cosa serve prendere una decisione sull’identità di Gesù? La domanda poi sulla verità è ancor meno urgente: anche il Pilato versione originale chiese: “che cos’è la verità?” e non fece però più di tanto per darsi risposta.
 

Il Pilato, nostro contemporaneo più di quanto avremmo mai pensato: non scaccia Gesù dalla sua vita ma nemmeno fa niente per tenerlo in vita. L’acqua di Pilato continua ancora oggi ad essere molto usata, ma se duemila anni fa’ non poté purificare  il suo  opportunismo politico, tanto meno oggi può lavare le nostre coscienze colpevolmente distratte. E’ solo dal costato di Cristo che sgorga l’acqua nuova. Questa sì: quest’acqua lava, rigenera, dona vita, purifica, disseta e sgorga dall’unica sorgente del monte Calvario per tutti i crocifissi della storia, per tutti quelli hanno accolto la sfida delle beatitudini e che hanno saputo mettere le proprie spalle sotto la croce di Cristo.