venerdì 14 gennaio 2022

Una festa in crescendo

Vangelo della II Domenica del TO / C – 16 gennaio 2022


Dal Vangelo di Giovanni (2,1-11)

In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
 

 

Commento

Nell’Inno alla Vergine Maria, che Dante Alighieri mette sulle labbra di san Bernardo di Chiaravalle, si dice che la madre di Gesù non solo viene in aiuto a chi domanda, ma addirittura spesso, liberamente, previene anche le nostre richieste. Un cuore di madre vede più lontano degli occhi di un figlio. Questa non è una licenza poetica, ma un dato evangelico che emerge dai pochi passi in cui Maria appare sulla scena della nostra salvezza.

La festa di nozze a Cana sembrava compromessa dalla mancanza di vino, simbolo biblico della gioia, ma Maria, senza che nessuno la sollecitasse, di sua iniziativa, rende presente il problema a suo figlio Gesù.
Credo che uno dei tradizionali titoli mariani, “Aurora della redenzione” sia proprio legato alla sua missione di precorritrice. Maria, non solo porta in grembo il salvatore, ma anche nella vita di Gesù, Maria rende Gesù vicino alle nostre situazioni di penuria, di vuoto.

Inutile chiederci se Gesù avrebbe o no fatto lo stesso miracolo, o segno – come lo chiama l’evangelista Giovanni – anche senza la sollecitazione materna; sta di fatto che così è avvenuto.

Tale considerazione non vorrebbe essere un invito a smettere di pregare, ma piuttosto a considerare la nostra preghiera come la partecipazione anticipata alla festa di nozze che si compirà in Cielo. In altre parole: cosa importa preoccuparsi di chiedere le cose giuste, o di non perdere tempo a chiedere cose troppo poco importante.
Maria sembra suggerirci una ricetta semplicissima: “Fate quello che vi dirà”. Restiamo sempre a mensa con il Signore. Molto spesso avremo la sensazione di non avere più gioia, ma forse ci servirà a capire che il segreto della gioia è la vicinanza stessa del Signore, e questa sarà la vera svolta della vita. Buona festa di nozze!