giovedì 15 ottobre 2020

Commento al Vangelo della XXIX Dom TO/A – 18 ottobre 2020

 

  Tutto è di Dio

 

TESTO (Mt 22,15-21)
 

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

 

COMMENTO 

Se l’immagine e l’iscrizione di una moneta dicono a chi si deve dare tributo, allora è chiaro che tutto, ogni cosa, ogni bene del cielo e della terra, deve essere tributato, nella lode e nel riconoscimento di grazie, a Dio padre dal quale ogni cosa proviene. Il ragionamento di Gesù ci riporta all’origine, alla radice di ciò che siamo: “immagine e somiglianza di Dio”. Ma in fondo la stessa cosa è affermata da San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi:  

nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.” (1 Cor 3,21-23).

Tutto rimarrà oscuro per quegli interlocutori di Gesù: essi che non stavano cercando la verità, ma semplicemente il modo di ingannarlo, per avere di che accusarlo. Gesù, invece, dice la verità perché viene dalla verità e i suoi gesti annunciano che è sempre rivolto al Padre e compie sempre ciò che Lui vuole. A Gesù viene detto: “non guardi in faccia a nessuno”; l’espressione tradotta letteralmente significa: “non guardi l’aspetto degli uomini”. In effetti è proprio così. Gesù non si lascia condizionare da ciò che appare, ma va in profondità. Se dunque la moneta del tributo porta l’immagine di uno che ha autorità politica, a lui andranno resi rispetto e obbedienza. 

Se però gli occhi della ragione illuminati dalla Spirito, nell’aspetto visibile di ogni cosa - anche di una moneta - sanno riconoscere la presenza di un’autorità più grande, quella di Dio, a questa solo serviranno, e a questa solo ricondurranno ogni altra autorità, se necessario per limitarla, qualora non rispetto la dignità che Dio conferisce ad ogni creatura.