venerdì 24 luglio 2020

Commento al Vangelo della XVII Domenica del TO, anno A - 26 luglio 2020



 
Chi cerca viene trovato



TESTO  (Mt 13,44-46)            
 

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».


COMMENTO
 

Forse le due parabole più corte del Vangelo.
Nella prima il regno dei cieli è paragonata a un tesoro, nascosto nel campo, una realtà per la quale vale la pena vendere tutto. Noi sappiamo che questa realtà è Cristo stesso, perché in Lui e grazie a Lui incontriamo la paternità di Dio e di conseguenza la cosa più preziosa di questo mondo a cui tutti teniamo: la vera felicità, una vita piena, bella che, malgrado le difficoltà, fiorirà definitivamente nella vita eterna.
 

L’umanità del Messia e nei tempi successivi, l’umanità della Chiesa (suo corpo spirituale) costituiscono il luogo, il campo, in cui la sua divinità è velata e quasi nascosta, ma anche l’opportunità per poterla trovare. In fondo l’uomo della parabola non va in cerca di tesori e, anzi, sembra proprio che lo trovi per caso; ma il suo merito è quello di non lasciarselo sfuggire, di custodirlo, di capire cioè di aver trovato ciò per cui vale la pena sacrificare tutto il resto.  
 

Nella seconda parabola il regno dei cieli è paragonato non più ad un qualcosa ma a una persona, in particolare ad un mercante che va in cerca di perle preziose. Gesù ci vuol dire che il regno dei cieli è già nel cuore di chi cerca cose belle. Situazioni storiche, contingenze umane possono impedire un incontro esplicito, sacramentale con la presenza di Cristo, ma l’uomo che va in cerca di cose vere e non di banalità, l’uomo che non si accontenta di soddisfazioni passeggere e cerca nella verità della propria coscienza ciò che è giusto e vero, questo uomo prima o poi troverà la perla preziosa, si incontrerà con l’amore di Dio, con l’amore che è Dio.
 

Lasciamoci provocare in due direzioni. Siamo abituati a vivere e bruciare esperienze sempre più rapidamente, ma spesso non ci rendiamo conto della bellezza che ci passa accanto: la serenità di una persona, la pazienza di un familiare, la bellezza di un’esperienza vissuta. Anche in queste cose si incontra il tesoro dell’amore di Dio, ma spesso non lo notiamo.
 

E ancora: la passione della ricerca del mercante. Francamente ho l’impressione che non si creda più alla felicità, alla possibilità di una vita felice, che solo Dio può darci - già al presente - e ci accontentiamo. Ma chi si accontenta non sempre gode, si accontenta e basta.