giovedì 21 luglio 2016

Commento al Vangelo della XVII Domenica del TO; 24 luglio 2016




Soddisfatti … sempre


TESTO  ( Lc 11,1-13 )

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».


COMMENTO

Partendo dal fondo di questo brano capiamo anzi tutto direttamente dalla bocca di Gesù che  il dono più bello da parte di Dio Padre è lo Spirito Santo. A noi potrebbe sembrare molto vago e astratto, in ogni caso non risolutivo fronte a tanti problemi quotidiani urgenti e molto pratici: in ordine alla salute, alla rottura dolorosa di alcune relazioni affettive, ai problemi economici di reale o presunta gravità.

Il Signore, Gesù, Lui che appunto è il Signore del mondo, del creato, della natura e della storia, che ordina facendosi obbedire ai venti e ai mari di tacere, invita i suoi discepoli alla fiducia filiale. “  Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono. “.

Che tipo di dono è lo Spirito Santo. Cosa è? O meglio, chi è? E’ esattamente la forza necessaria per abbandonarsi nella mani del Padre nostro che abita i Cieli. E’ proprio la presenza divina in noi che anima la nostra fede che da sola non potrebbe reggersi. Lo Spirito Santo è il dono per eccellenza perché è la presenza dell’amore del Padre in noi e nello stesso tempo la presenza del Figlio Gesù che grida in noi “Padre, mi affido a te”.

Gesù ci esorta alla preghiera, costante, perseverante, perché il fatto stesso di pregare  terrà viva questa fiamma d’amore nel nostro cuore, e quando gli occhi del cuore si aprono all’amore di Dio, si ha l’impressione di essere stati sempre esauditi, qualunque cosa si sia chiesto. Lui ci stupisce sempre, supera sempre ogni nostro desiderio e aspettativa. 

Per questo, qualunque cosa avremo chiesto, ci sentiremo esauditi, comunque.