lunedì 20 giugno 2016

Commento al Vangelo della XIII Domenica del Tempo Ordinario; 26 giugno 2016



Rischiatutto !


TESTO ( Lc 9,51 - 62 )

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. 

Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.

Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 

Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».


COMMENTO

Domenica scorsa la domanda fondante di Gesù: “Chi dite voi che io sia?” Oggi la domanda che fonda l’attitudine del discepolo del Maestro nazzareno. Il Vangelo ci presenta la decisione di Gesù di andare fino al fondo della sua missione, rimosso ogni ostacolo e paura, compreso quello di attraversare un territorio ostile ai Giudei come quello dei Samaritani.

A chi lo vuol seguire Gesù chiede la stessa radicalità, la stessa esclusiva donazione alla causa del Regno di Dio; perché se si vuol servire il Regno di Dio, cioè far regnare lo spirito della carità, non si può indulgere ad atteggiamenti diversi dall’amore: come quello di Giacomo e Giovanni che avrebbero voluto invocare il fuoco dal cielo per incenerire i Samaritani che non li avevano accolti.

Chi segue Gesù ha un’identità personale e comportamentale ben precisa; non può essere un mandatario pluri-marca che vende cioè prodotti per conto di diversi committenti. Gesù chiede l’esclusiva, perché anzi diversamente si perde tutto. Chi investe con Lui e su di Lui, recupera tutto, chi cerca di diversificare i rischi e cerca di tenere un piede qua e uno là è destinato a perdere tutto.

Per questo Gesù mette in guardia da atteggiamenti ambigui e non chiari: chi non compie una scelta di vita in cui il Regno di Dio, presente nella sua persona, non viene messo avanti tutte le altre cose, è come se fosse già morto, perché solo Gesù è vita, futuro, apertura a cose nuove, imprevedibili; tutto ciò che non è vissuto nella luce della sua presenza rimarrà cosa morta, non potrà saziare il nostro insopprimibile desiderio di felicità