fra Damiano Angelucci da Fano ( OFM Capp): frate itinerante
venerdì 20 dicembre 2013
Commento Vangelo IV Dom di Avvento. 22 dic 2013
Ciò che non si osa sperare
Testo (Mt 1,18-25)
La nascita di Gesù Cristo avvenne in questo modo.
Maria, sua madre, era stata promessa sposa a Giuseppe e, prima che fossero venuti a stare insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe, suo marito, che era uomo giusto e non voleva esporla a infamia, si propose di lasciarla segretamente. 20 Ma mentre aveva queste cose nell'animo, un angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua moglie; perché ciò che in lei è generato, viene dallo Spirito Santo. 21 Ella partorirà un figlio, e tu gli porrai nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati».
22 Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23 «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio,
al quale sarà posto nome Emmanuele»,
che tradotto vuol dire: «Dio con noi».
24 Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie; 25 e non ebbe con lei rapporti coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome Gesù.
Commento
Giuseppe figlio di Davide, ma di una linea marginale della sua discendenza; Giuseppe forse sapeva di non avere più nel DNA familiare i presupposti per essere o per generare il profeta-messia atteso dai giudei come salvatore. Tuttavia , proprio laddove la nostra umanità non può arrivare , può giungere Dio con il suo potente amore, per compiere l’inattendibile e l’inimmaginabile. Il merito di Giuseppe? Aver capito che comunque Maria lo avrebbe reso felice, anche se non poteva immaginare come. Giuseppe non ha cercato una moglie della sua tribù, quella di Giuda, non si è preoccupato di custodire una discendenza adeguata alle sue radici, ma ha cercato le bellezza del cuore.
Non ci sono meriti umani nella salvezza di Dio, se non quello di cogliere i segni della sua presenza che lui sempre ci dà, con tutta l’umiltà che questo richiede. E la bellezza del cuore di Maria si è rivelata nel non cercare di salvare la faccia a tutti i costi, ma nell’abbandonarsi solamente alla volontà di Dio così come l’ha compresa nell’annuncio dell’angelo, accettando di sopportare il sospetto e la derisione degli uomini; il cuore di Maria e di Giuseppe è un cuore pulito che non cerca compromessi, né scorciatoie o toppe che a volte producono danni peggiori di quelli che vorrebbero riparare.
Dio ci ama e ci salva gratis ma entra dove trova porte aperte.