VOLARE ALTO
TESTO (Lc 17,5-10)
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».
COMMENTO
Di fede non ce n’è mai abbastanza, perché ci si sente sempre un po’ allo scoperto quando l’imprevisto sorprende o quando il dolore che non aspetteresti ti prende il cuore. Un filosofo del secolo scorso, Bergson, diceva che occorrerebbe un “supplemento d’anima”: potremmo dire che a volte sentiamo la mancanza di quel di più che porti il nostro cuore più in alto per scorgere prospettive ancora ignote, o per arrivare ad intuire la destinazione della strada che stiamo percorrendo.
In realtà capiamo che non servirebbe a nulla sradicare un gelso da terra e piantarlo in mare ma che sarebbe molto più utile sradicare dalle nostre coscienze il peso dei rancori e delle offese non perdonate, l’amarezza dell’affetto non ricambiato e quell’incredulità che impedisce di volare alto e di guardare lontano.
Anche noi come gli apostoli chiediamo al Signore: dacci un supplemento d’anima, “accresci in noi la fede”!