lunedì 22 luglio 2013

Commento al Vangelo XVII Dom TO Anno C. 28 luglio 2013




ANCHE LA PAROLACCE VALGONO

 

TESTO ( Lc 11, 1-13 )
 

1 Gesù era stato in disparte a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2 Egli disse loro: «Quando pregate, dite:
"Padre, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; 3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano; 4 e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo a ogni nostro debitore; e non ci esporre alla tentazione"».5 Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: "Amico, prestami tre pani, 6 perché un amico mi è arrivato in casa da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti"; 7 e se quello dal di dentro gli risponde: "Non darmi fastidio; la porta è già chiusa, e i miei bambini sono con me a letto, io non posso alzarmi per darteli", 8 io vi dico che se anche non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e gli darà tutti i pani che gli occorrono. 9 Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto. 10 Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa. 11 E chi è quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? 12 Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? 13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!»

 

COMMENTO
 

L’immagine più evocativa della preghiera che trovo nella Bibbia è la lotta di Giacobbe con Dio (cfr Gn 32, 23- 33). Giacobbe , nonostante sia stato colpito dal misterioso uomo che inizia una lotta con lui, non si arrende e vuole essere da lui benedetto. La preghiera , più in generale il rapporto con Dio, assume anche i caratteri di una lotta. Il Signore non si lascia prendere, né facilmente afferrare dalle nostre pretese , anzi a volte il tempo passato con lui sembra letteralmente perso.
 

Solo chi persevera ed è costante nella preghiera sarà benedetto, potrà vedere esaudite le sue domande nel modo più vero e completo, cioè alla maniera divina , come dice Papa Francesco,  e potrà vedere saziata la sua fame. In questa lotta intima l’anima deve essere viva, interrogare Dio, affidarsi a lui, anche arrabbiarsi se necessario. Egli è vivo e noi dobbiamo affrontarlo da uomini vivi e non da cadaveri.