sabato 1 dicembre 2012

Commento al Vangelo I Dom Avvento anno C, 2 dicembre 2012

          LA GRANDE ATTESA
 
TESTO ( Lc 21,25-28. 34-36)
 
25 Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle; sulla terra, angoscia delle nazioni, spaventate dal rimbombo del mare e delle onde; 26 gli uomini verranno meno per la paurosa attesa di quello che starà per accadere al mondo; poiché le potenze dei cieli saranno scrollate. 27 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole con potenza e gloria grande. 28 Ma quando queste cose cominceranno ad avvenire, rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina». […]
34 Badate a voi stessi, perché i vostri cuori non siano intorpiditi da stravizio, da ubriachezza, dalle ansiose preoccupazioni di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; 35 perché verrà sopra tutti quelli che abitano su tutta la terra. 36 Vegliate dunque, pregando in ogni momento, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per venire, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».



COMMENTO

Inizia con oggi un nuovo anno accademico, o meglio un nuovo anno liturgico, ma come in un anno accademico il tempo che il Signore ci dona di vivere è fatto di tanti piccoli insegnamenti e di tanti piccoli esami che testano l’unica domanda su cui siamo interrogati in ogni momento e su cui saremo interrogati il giorno in cui dovremo comparire davanti al Figlio dell’uomo, cioè il Gesù che tornerà nella Gloria: “hai amato?”
 

La domanda è estremamente semplice, tanto che Sant’Agostino diceva provocatoriamente “ama e fa’ ciò che ti pare”. Lui però usava la parola amare in maniera univoca, nell’unico modo inteso dalla fede cristiana e insegnatoci da Gesù, quello di donare, di donarsi a Dio e al prossimo. Ovvio allora che chi ama Dio così come si è manifestato in Gesù, ama tutti coloro a cui Gesù si è affidato e a cui ha affidato il suo messaggio, cioè gli apostoli e i suoi successori, ama tutti i piccoli che Gesù ha indicato come termine privilegiato della sua presenza.
 

Vegliate e pregate per essere sempre capaci di amare perché chi vive nella tiepidezza adesso, vivrà nella tiepidezza anche quel giorno benedetto del ritorno del Signore. La santità non la si può programmare per il momento della sua venuta; si è santi adesso o mai più. Perché se la si rimanda , la santità non diventerà mai l’oggi della nostra vita.