giovedì 13 marzo 2025

Ascoltatelo!

 

Commento al vangelo della II domenica di Quaresima, anno C – 16 marzo 2025


+ Dal Vangelo secondo Luca (9,28-36)

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Commento

 “Restò Gesù solo”. Al termine di un’esperienza tra lo straordinario e l’incredibile resta solo la presenza di Gesù. Nella sua persona, nelle sue parole, e nella sua promessa di restare sempre con noi, c’è veramente tutto.
Nel racconto dell’Anticristo di Solov’ev c’è un immaginario dialogo tra un nemico della fede e una guida dei cristiani, e a questo viene chiesto: “che cosa vi è più caro nel cristianesimo?” La risposta della guida spirituale non si fa attendere: “Quel che abbiamo di più caro nel cristianesimo è lo stesso Cristo, Lui stesso e tutto quello che da lui proviene, poiché sappiamo che in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della divinità”, (citando la Col 2,9)
La Trasfigurazione, seconda tappa domenicale del cammino quaresimale di ogni anno, ci pone davanti un anticipo dell’umanità gloriosa di Cristo, dopo aver celebrato domenica scorsa, la sua umanità sofferente e in lotta contro lo spirito del male. Quel corpo che per quaranta giorni ha digiunato e ha sopportato la tentazione del diavolo è ora rivestito di gloria sfolgorante, e avvolto da una nube nella quale risuona la voce di Dio padre.
In Gesù la natura umana riporta vittoria contro le seduzioni del male, e in Gesù ogni uomo può vivere un anticipo della gloria futura ed eterna. Il centro di tutta la nostra fede e della nostra speranza di vita eterna rimane sempre e solo Gesù. L’itinerario quaresimale potrebbe essere ispirato dal silenzio dei tre apostoli – Pietro, Giacomo e Giovanni – che “in quei giorni – ci dice l’evangelista - non riferirono a nessuno ciò che avevano visto”, forse perché quando un’esperienza oltrepassa le soglie dell’umano ha bisogno di essere meditata e rivissuta a lungo nel cuore. La presenza di Cristo Signore è ora definitivamente nella gloria di Dio ma abita anche stabilmente nella sua Chiesa e nella nostra anima e per questo la voce del Padre ora giunge anche a noi, in ogni istante della vita: “questi è il mio figlio, l’eletto: ascoltatelo!”