venerdì 8 gennaio 2021

Commento al Vangelo della Domenica del Battesimo del Signore - 10 gennaio 2021

    

 Il nuovo esodo


TESTO (Mc 1,7-11)

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».



COMMENTO

Nella Bibbia l’acqua è un simbolo ambivalente: rappresenta e simboleggia la vita, la purificazione dal male – non a caso il Battista compie questo gesto di preparazione alla venuta del Messia nei pressi di un fiume –, ma l’acqua simboleggia anche la morte, soprattutto il mare. Pensiamo al diluvio universale, o alle acque del Mar Rosso che furono sì salvezza per gli ebrei, ma morte per l’esercito egiziano.

Proprio in un corso d’acqua Gesù si battezza, cioè letteralmente si immerge, per significare e annunciare un nuovo e definitivo intervento di Dio nelle sorti dell’umanità. Negli episodi dell’AT appena citati la salvezza avvenne in modi prodigiosi: per Noè e i suoi 7 familiari si realizzò con la famosa arca che li fece galleggiare sui flutti. Per Mosè e il suo popolo si realizzò passando, non sopra, ma in mezzo alle acque del mar Rosso.
Come ci salva Gesù? Compiendo il gesto profetico di immergersi dentro le acque del fiume Giordano, Gesù annuncia che ci salverà dal male e dalla morte, non sorvolando sul male del mondo e neppure evitandolo passandogli in mezzo, ma buttandosi dentro le conseguenze del nostro peccato, fino a morire in croce, giusto per gli ingiusti.

Con la sua morte e resurrezione, Gesù porta nella nostra morte il suo spirito di amore e di vita eterna, il suo cuore di Figlio. Ecco perché su di lui i cieli si squarciano: perché in Lui e grazie a Lui si riapre per tutta il genere umano la via del Cielo, la via del Paradiso. Chi vive nella fede di Cristo, dunque, non dovrà più essere occupato, come facevano i farisei, a non contaminarsi con i peccatori o con gli infedeli, ma dovrà piuttosto portare nel mondo, in tutti gli ambiti umani, il lievito delle beatitudini evangeliche e la testimonianza di una vita redenta e rinnovata, grazie al ritrovamento di un accesso al cuore misericordioso di Dio Padre.