mercoledì 17 luglio 2019

Commento al Vangelo della XVI Domenica del TO, anno C; 21 luglio 2019




La falsa alternativa


TESTO (Lc 10,38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. 
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».


COMMENTO

“Temo il Signore che passa” diceva Sant’Agostino. Non sembra lo dicesse nel senso della paura di una visita del Signore a scopi punitivi ma nel senso della premura di non sprecare quelle occasioni speciali che non infrequentemente il Signore offre visitandoci tramite una buona ispirazione, un incontro con una persona speciale, o semplicemente con una qualsivoglia situazione in cui ci si sente toccati dal Mistero. 

Il Signore è sempre presente ma non sempre allo stesso modo. L’episodio di Marta e Maria ci presenta una situazione esemplare: l’alternativa tra Marta, distolta tra i molti servizi, e Maria seduta ai piedi del Signore, non è l’alternativa tra una vita contemplativa e una vita di servizio al prossimo. Questa è una falsa alternativa. Il vero punto della questione è la scelta del punto di riferimento della propria vita, e più precisamente: il mio “io” o “Dio”?
 Maria non è una fannullona che lascia sola sua sorella, ma una persona intuitiva che coglie un momento di grazia particolare nella visita del Maestro-amico Gesù, tanto importante che per una volta si può ritardare anche la cena o i vari preparativi rituali di accoglienza. 

Marta di contro non appare, almeno in questo frangente, una donna al servizio del Signore, ma al servizio della propria idea di accoglienza, sembra presa dal senso del dovere dell’ospitalità ma non dal desiderio di incontrare l’ospite speciale. Il Vangelo ci dice che Marta era “distolta”, cioè quei molti servizi non la conducevano ad un incontro col Maestro, ma al contrario la allontanavano da Lui. E chi si allontana dal Signore poi inevitabilmente si allontana anche dai fratelli. Potrà sembrare un dettaglio: Marta non dialoga con la sorella, ma si lamenta di lei con Gesù. 

La parte migliore dunque, che non ci verrà mai tolta, è la relazione col Signore, sempre vivo e presente nella nostra vita, perché quando viviamo costantemente nella ricerca della comunione con Lui, tutto è occasione di bene, la preghiera come il servizio, il lavoro come il riposo. Tutto diventa Bene se il Signore è il Bene da custodire in ogni cosa.