venerdì 20 luglio 2018

Commento al Vangelo di Domenica 22 luglio 2018, XVI del TO





Il riposo nello Spirito


TESTO (Mc 6,30-34)

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». 
Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. 
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero. 
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.



COMMENTO

L’insistenza del brano di oggi è sulla necessita del riposo, non tanto e non solo come interruzione del lavoro e dei compiti ricevuti ma, come ben sottolineato dalle parole di Gesù, dalla necessità di sostare alla presenza del Signore. Questi dice appunto agli apostoli “Venite!”; diverso sarebbe stato dire … “andate a riposarvi da qualche parte”. E poi l’evangelista rimarca ancora che insieme, con la barca – simbolo della Chiesa - “andarono verso un luogo deserto, in disparte”. 
Se il Signore è veramente il nesso vitale di tutto ciò che facciamo e viviamo, il senso profondo del nostro esistere e camminare lungo il nostro destino, come potrebbe essere diversamente! Come si può trovare ristoro per la nostra anima, quindi per la vita nostra globalmente presa, al di fuori di una ritrovata intimità con la sorgente di tutto?

Papa Francesco ci ha ricordato in un’omelia di qualche anno fà che le cose che non si amano stancano, e alla lunga stancano peggio. Solo ritrovando la sorgente dell’amore, cioè il senso per il quale si fa tutto quello che facciamo potremo espletare ogni compito, anche quello più pratico e non necessariamente di natura apostolica o spirituale, con lucidità e serena dedizione.

Pensiamo allo spreco di energie quando viviamo l’ansia e la paura di non riuscire, quando c’è sempre l’insoddisfazione e la rabbia per non aver accettato di buon grado la situazione in cui ci si trova.
A tutti, a ciascuno di noi, il Signore propone di andare in disparte con Lui, di ritrovar in Lui una comunione di vita, cioè vivere in Lui i nostri fallimenti, le nostre delusioni, e lodarlo per le tante cose belle che ci accadano quotidianamente. 

Tutto si potrà vivere meglio se passerà attraverso il filtro della sua presenza. Lo stesso giorno del Signore dovrebbe essere tempo privilegiato di questo riposarsi in Cristo. Non a caso si dice che la Domenica dovrebbe essere un giorno da vivere con 3 “R”: riposo, relazioni e “Risorto” (cioè il Signore risorto che incontriamo nell’Eucaristia e nella preghiera”).