giovedì 5 maggio 2016

Commento al Vangelo dell'Ascensione; 8 maggio 2016



Più presente che mai


TESTO  ( Lc 24,46-53 )

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».

Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.



COMMENTO

L’Ascensione del Signore, riportata in questo brano, è profondamente legata con l’evento della Pasqua, tanto che qui l’evangelista Luca lo racconta come avvenuta nello stesso giorno della Resurrezione, come evento conclusivo della sua missione terrena. Non è pensabile una Resurrezione di Gesù senza un ritorno nella Gloria divina, una sorta di intronizzazione alla destra del Padre, attestazione definitiva della divinità che gli appartiene fin dall'eternità. Anche le espressioni “cielo” o “nube” avvolgente il Risorto che sale alla destra del Padre, non sono indicazioni geografiche, ma simboli teologici per descrivere l’immersione di Gesù nella divinità del Padre.

L’Ascensione però non significa che Gesù scompare dalla storia e dalla vita dell’umanità. Dalle parole che Gesù dice e dai gesti che compie si comprende che ha inizio un altro tempo della presenza salvifica in mezzo agli uomini: il tempo della Chiesa, suo Corpo ‘mistico’ o spirituale.

Interessante notare che gli apostoli non sono rattristati ma anzi “tornarono a Gerusalemme con grande gioia”, perché intuirono loro per primi che il Maestro non li stava abbandonando ma stava semplicemente assumendo un nuovo modo di essere con loro e “in loro”. Gli apostoli iniziano a comprendere la nuova avventura a cui sono chiamati, e benché ancora non rivestiti della forza della Pentecoste, percepiscono la fedeltà a quella promessa fatta  da Gesù: “Ed ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.